I giorni di Bruxelles

I giorni di Bruxelles

“È stata un’esperienza bellissima, fatta con la giusta compagnia che ha contribuito a far sì che questo viaggio sia riuscito al meglio. Inoltre è stato anche appagante, perché so che è stato frutto di tutto lo sforzo dei miei anni di studio”

sono le parole di sintesi di Daniele Montuori, studente della VA, che ha vissuto insieme ad altri compagni, alla Preside, ai docenti l’esperienza di viaggio-premio a Bruxelles, arricchente ed entusiasmante poiché, per usare le parole della DS, prof.ssa Mirella Coli, “L’incontro con le istituzioni del Quartiere Europeo a Bruxelles è stata per i nostri alunni una vera e propria lezione di educazione civica. Una lezione di vita che li rende più ricchi e consapevoli del proprio ruolo di cittadini europei”.

Un viaggio per ampliare gli orizzonti e confrontarsi con realtà diverse, in una osmosi di crescita e formazione.

“Il viaggio a Bruxelles ci ha permesso di entrare nel cuore dell’Europa” scrive Francesca Ricci, “accompagnati dall’onorevole Mario Furore abbiamo visitato il parlamento europeo, dove abbiamo appreso i compiti e le funzioni di un parlamentare dell’Europa. Oltre alla questione politica è stato interessante immergersi nella cultura enogastronomica locale. Gustoso e originale si é rivelato lo street food che ha accompagnato la nostra visita nei luoghi più belli e caratteristici di questa pittoresca città”.

Un collage di emozioni e sollecitazioni che gli studenti della nostra scuola, tra i più meritevoli, hanno saputo cogliere e fare propri, andando a restringere l’inevitabile gap che, spesso, separa l’immaginazione dalla vita vissuta, come bene hanno raccontato Giuseppe Babusci e Giovanni Borrillo “L’Europa, se prima d’oggi era semplicemente un nome astratto, adesso è un elemento concreto”.Idee che si trasformano in incontri, contatti, melting pot, nel polimorfo universo del viaggio, spunto per incontrare la cultura, l’arte, la tradizione, unitamente al folklore e alla bellezza tipica dei luoghi, della storia: “Abbiamo visitato le città di Bruxelles e Anversa: la Grand Place, Galleries Royal Saint Hubert, il parlamento Europeo e vari monumenti importanti per la città. Di sera siamo stati in un locale tipico, Il Delirium, dove abbiamo degustato la birra locale”, scrivono Mario Silvestri ed Emilio Schiavone.

Tra una sveglia e una “buonanotte”, sono così trascorsi i “giorni di Bruxelles”, che hanno sicuramente lasciato il segno nella mente e nel cuore dei partecipanti, soprattutto a posteriori, quando in volo il pensiero corre al ricordo, come testimoniano le parole di Filomena Cappetta e FlaviaPicaro:

“È stata un’esperienza molto bella di cui si comprende pienamente il valore quando è terminata e ci si ritrova ad affrontare nuovi viaggi con un nuovo approccio e una sensibilità diversa. Il viaggio lo si potrebbe paragonare ad un cassetto aperto, capace di raccogliere al suo interno tanti pezzetti di vita che messi insieme ci arricchiscono e contribuiscono alla formazione e alla crescita personale”.

Una bellissima metafora che raccoglie il senso dell’esperienza e proietta già verso altre mete formative.

AdT